Ti complicherà la vita

THIS IS THE CENTRAL SCRUTINIZER…

T

Quando compro vecchi ellepì mi lascio guidare dalle “coincidenze significative” (ma in realtà mi succede la stessa cosa con libri e dolci).

Sono convinto che niente arrivi mai per caso, e che “non sei tu a scegliere i dischi/libri/dolci ma sono loro che scelgono te” e bla bla bla.

Dopo anni e anni, inaspettatamente, ho ricomposto la trilogia di Frank Zappa dedicata all’adolescente musicista Joe e al suo garage, trovando l’atto II e III su una bancarella. Per caso. E in ottimo stato.

Certo, non è stato commovente come ritrovarsi tra le mani Absolutely Free in un negozio polveroso del Village ma c’è andato vicino.

Cos’è Joe’s Garage?

Riassunto parziale e senza pretese

Joe’s Garage è un triplo LP uscito in due momenti diversi del ’79 che racconta la storia di Joe, giovane adolescente problematico che prova e prova con la sua band nel vecchio garage dei suoi divertendosi a suonare sempre gli stessi accordi (“The same old song”).

A lui e ai suoi amici bastano quei lunghi pomeriggi e qualche birra per essere felici (Zappa era contro qualsiasi forma di alterazione della percezione…)

Chi è The Central Scrutinizer

La vita di Joe è raccontata da una sorta di grande fratello orwelliano, The Central Scrutinizer, un “controllore assoluto” che introduce e commenta tutte le canzoni.

Già, perché nella società in cui vive Joe la musica è proibita, ci sono pseudo religioni ruba-soldi (Appliantology è una chiarissima parodia di Scientology) ma anche la possibilità di fare dell’ottimo sesso virtuale (vi ricordo che siamo nel 1979 e che il Neuromante di Gibson uscirà nel 1984…).

E, in tutto ciò, non immaginate cosa combinino le giovani catholic girls…

Nel II e III atto Joe viene imprigionato e rischia addirittura di impazzire e, al chiuso della sua cella, immagina di suonare una canzone meravigliosa di cui solo lui conosce le parole.

Poi c’è la stupenda riflessione in Packard Goose, piccola pillola dello zappa-pensiero spesso citata a sproposito. Non è una frase da bacio-perugina e, tolta dal suo naturale contesto musicale, perde molto:

Information is not knowledge. Knowledge is not wisdom. Wisdom is not truth. Truth is not beauty. Beauty is not love. Love is not music. Music is the best.

(L’informazione non è conoscenza. La conoscenza non è saggezza. La saggezza non è verità. La verità non è bellezza. La bellezza non è amore. L’amore non è musica. La musica è la cosa migliore.)

Poi ci sono, ovviamente, un sacco di incomprensibili parolacce e cose spassosamente scurrili e sconce. Una su tutte (forse la mia preferita della trilogia), l’atavica domanda:

Why does it hurt when I pee?

E ora, se avete qualche minuto, cercate Watermelon in Easter Hay ovvero la “imaginary guitar” di Joe che suona le “imaginary notes” di uno dei più emozionanti assoli della storia:

This is the Central Scrutinizer… Joe has just worked himself into an imaginary frenzy during the fadeout of his imaginary song…

Ultima curiosità

Una bella citazione/parodia/omaggio a Joe’s Garage è La Saga di Addolorato degli Elii (la trovate nell’album Esco dal mio corpo e ho molta paura).

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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