Ti complicherà la vita

MAMBO ITALIANO (CRONACHETTE DA LITTLE ITALY)

M

Dopo 3 settimane di assenza di pasta dalla nostra alimentazione decidiamo di cenare a Little Italy.

I piatti sono giganti e ultra-stra-mega-conditi.

«È l’usanza ‘Merigana» fa il cameriere una volta capito che siamo italiani.

Non riesco a sentirmi “a casa” nonostante il pane salato, l’olio e la tovaglia a quadrettoni ma fa niente, la pasta è buona. Ed è tanta.

All’interno del ristorante tutti i camerieri per capirsi parlano italiano. Un’allegra comunità multietnica composta da messicani, irlandesi, ragazzi di colore e italoamericani che utilizzano l’italiano come fosse una koinè.

«Ma ci pensi se anche l’Italia fosse così?»
«Già.»

Penso che, in fin dei conti “mangiaspaghetti” non sia poi un pessimo epiteto. Io impazzisco per gli spaghetti e, mentre mangio, mi viene in mente una cosa da chiedere al cameriere:

Nel Padrino parte prima, mentre lui, il Padrino è in ospedale, tutti i maschi della famiglia sono in casa a progettare la strategia da seguire. Le donne non ci sono e a preparare la cena ci pensano loro, gli uomini.

Clemenza è ai fornelli e illustra a Micheal la sua ricetta di “purpette e sarcicce alla Clemenza”.

Ecco: lui ci mette lo zucchero e lo spaccia come una cosa “italiana”. Perché?

Sono anni che me lo chiedo.

Improvvisamente però si abbassano le luci e da un pianoforte a 1/3 di coda un pianista dall’inconfondibile accento italoamericano suona vecchie canzoni di un immaginario ormai troppo lontano per qualsiasi turista seduto a mangiare spaghetti con polpette e ketchup.

Mi dimentico di chiedere al cameriere della ricetta di Clemenza e rimango a pensare che se magari un giorno volessi trasferirmi da queste parti, con l’accento così poco statunitense che mi ritrovo e il mio atto di nascita made in italy mi assumerebbero tranquillamente come pianista in uno di questi fantastici locali. Sicuro.

Il problema è che con la voce non sono forte.

Ho chiesto a Raffa ma lei non ha affatto intenzione di diventare una cantante. Né tantomeno di trasferirsi a Little Italy.

Peccato.

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

lascia un commento

Ti complicherà la vita

Qui l’autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

Articoli recenti

Commenti recenti

Categorie

Cookie Policy Privacy Policy
diego chiocciola revolutionine.com