ECCO COS’È UN GURUCEFALO DOCENTIUM

COS’E’ UN GURUCEFALO DOCENTIUM

Il Gurucefalo Docentium è un essere multiforme che ama parlare a una platea eterogenea di argomenti legati al web. La sua arma principale sono le slides. In assenza di slides disegna dei concetti astratti su lavagne, fogli e, all’occorrenza, sulle facce degli ascoltatori. Si ciba di caffè caldo e pane fresco.

LA STORIA DEL GURUCEFALO DOCENTIUM

Le origini del Gurucefalo Docentium sono da rintracciarsi nell’antica Grecia. Da “SEO a Delfi“, un dialogo di Socrate con Strobone:

Soc: “So di non sapere come scalare le Serp e arrivare primo nei risultati”
Strob: “Hai chiesto all’Oracolo?”
Socr: “Delfi?”
Strob: “No, Google Analytics.”

Presso i romani il Gurucefalo Docentium godeva di grande stima e veniva utilizzato come tutore per giovani utenti di Messenger e Playstation II modificate. Una settimana a contatto con un Gurucefalo Docentium trasformava i giovani latini in scaltri geek in grado contemporaneamente di gestire un blog, twitterare con gli amici ed effettuare campagne SEO.

Si narra che il giovane Nerone, grazie a un Gurucefalo Docentium, inventò il famoso social network: “Colosseum: Iscriviti Combatti Muori“.

Durante il Medioevo molti Gurucefali si iscrissero ai feed rss dei Templari cercando di riconquistare le Serp asiatiche ma con scarso successo altri, invece, si dedicarono alla web analytics, altri ancora si autoesiliarono passando tristemente il resto della loro vita a giocare a Guitar Hero 5 alla Wii.

Per tutto il Rinascimento il Gurucefalo Docentium venne erroneamente scambiato per un grande e saggio pesce dai poteri lassativi.

Oggi il Gurucefalo Docentium gode di grande stima e considerazione.

DOVE TROVARE IL GURUCEFALO DOCENTIUM

Se ci si apposta in silenzio in alcuni paesi dell’Umbria Centrale, se ne può vedere qualche esemplare scorrazzare in Segway da una tappa all’altra dei suoi tour formativi con in mano un iPhone e al collo una Reflex, sempre pronto a creare nuove slides da raccontare ai suoi studenti.

NDA: la capoccetta di Socrate l’ho presa su Wikipedia