Ti complicherà la vita

ABBASSO L’AMORE (E LE MORE), EVVIVA LE BIONDE (E LE ROSSE)

A

Rivisto, per l’ennesima volta (in tv), Down with love (abbasso l’amore). Confermo: è un film fantastico e non solo perché è un musical coloratissimo e non solo perché c’è Ewan McGregor (amo Ewan McGregor da sempre).

Il film faceva da sottofondo a una cena familiare così quando abbiamo ripreso l’auto per tornare a casa è nata, con Raffa, una discussione che si è protratta per tutto il viaggio di ritorno, riconducibile alla domanda: “chi vince tra i due?” Riassumo (e semplifico) le posizioni:

Raffa: vince lei, Barbara Novak/Renè Zellweger, ovvio. L’ha fregato sin dall’inizio (anzi “gabbato” come dicono 354 volte nel film). Ha finto di essere una donna-libertina-abbasso-l’amore per incuriosirlo e farlo cadere nella sua “trappola” (per “trappola” qui si intende innamoramento + matrimonio + figli + casetta in campagna).

Io: macché, vince Catcher Block (e non perché sono un maschietto o perché è interpretato da Ewan McGregor ma) semplicemente perché lui la lascia fare. E poi ti vorrei far notare che lui resta incredibilmente fedele a se stesso: dall’inizio alla fine.

Raffa: lei finge di fingere per tutto il film e alla fine ottiene quello che si era prefissata all’inizio: farlo innamorare.

Io: lui invece non finge, lui è Catcher Block. E resterà sempre Catcher Block. Chi ti dice che proprio mentre vediamo il balletto finale quando lui strizza l’occhio alla cameriera di passaggio o ammicca a noi spettatori non insinui qualcosa del tipo: “tranquilli che non mi ha gabbato”?

Raffa: Lei lo fa innamorare e gli fa cambiare idea sui rapporti di coppia: da playboy a marito innamorato. Non mi sembra che lui resti sempre uguale. Un’evoluzione ce l’ha eccome durante il film…

Io: a me piace molto il fatto che nel film due attori recitano Una la parte di una segretaria che recita la parte di una proto-femminista scrittrice di successo e l’Altro quella di un giornalista playboy duro da redimere, un Don Giovanni con le movenze di Frank Sinatra.

(pausa)

Io: una recita della recita dei rapporti sentimentali. Sincera e leale nel raccontarne la totale falsità.

(pausa)

Raffa: il rapporto tra i due potrebbe andare avanti all’infinito anche se lei resta sempre quella che sta uno stadio avanti: si fa “gabbare” fino al colpo di scena solo perché è lei a deciderlo.

Io: quel colpo di scena è fantastico: lei parla per più di 5 minuti in primo piano, ininterrottamente. Da lasciare a bocca aperta.

Raffa: e infatti lui resta a bocca aperta perché lei sa che lui non può sapere. Lo imbroglia e lo illude tranquillamente per tutto il film facendolo muovere come dice lei. Stimolo e risposta. Lui è così prevedibile… si vede che dietro questo film c’è la mano di una donna…

Io: e comunque colonna sonora strepitosa anzi, passami un po’ il porta cd che ascoltiamo un po’ di swing…

In off musica swing.

Io: Senti, però alla fine, quell’ultimo balletto, io l’ho visto il suo sguardo, quello era il vecchio Catcher Block ne sono sicuro, il playboy che scende dall’elicottero mentre bacia tre strappone con un Martini in mano. Era lui.

Raffa: Finisce che sono in tv che ballano e promuovono il libro che hanno scritto insieme e che vorrei ricordarti, si chiama cin cin all’amore.

Io: ma hai visto quanti Martini si sono bevuti quei due dall’inizio del film? almeno venti.

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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